Una vera strage, per un “giallo” ancora da risolvere. È quella dei pesci
privi di vita affiorati lungo il canale Muzza, all’altezza della
frazione di Lavagna di Comazzo, dove alcuni pescatori hanno trovato
decine di esemplari morti. Le cause? Ancora ignote, ma già al vaglio
della polizia provinciale: ma i testimoni non hanno dubbi, e parlano di
“un disastro ambientale da non sottovalutare”, invitando a riflettere
sulle crude immagini della morìa immortalate dagli obbiettivi delle loro
macchine fotografiche non appena preso atto della scoperta.
A fare quest’ultima sono stati alcuni pescatori, che scesi lungo la Muzza per godersi la Pasqua con il loro hobby preferito si sono imbattuti nelle carcasse di numerosi pesci senza vita, di varie dimensioni, venuti a morire sulle sponde, tra bottiglie e oggetti in plastica, o forse semplicemente spinti a riva dalla corrente. Il sospetto dei pescatori, fortissimo, è che i pesci siano stati avvelenati da qualche sostanza nociva, finita nel canale chissà come. «In un fiume cosi bello e pieno di fauna ittica non si può far finta di niente - è il messaggio di un testimone della strage -: almeno più controllo di immissioni di qualsiasi cosa che danneggi la fauna ci vorrebbe». A tale proposito, la polizia provinciale è intervenuta sul posto con una pattuglia: oggi, forse, se ne saprà qualcosa di più.Fonte: Il Cittadino
A fare quest’ultima sono stati alcuni pescatori, che scesi lungo la Muzza per godersi la Pasqua con il loro hobby preferito si sono imbattuti nelle carcasse di numerosi pesci senza vita, di varie dimensioni, venuti a morire sulle sponde, tra bottiglie e oggetti in plastica, o forse semplicemente spinti a riva dalla corrente. Il sospetto dei pescatori, fortissimo, è che i pesci siano stati avvelenati da qualche sostanza nociva, finita nel canale chissà come. «In un fiume cosi bello e pieno di fauna ittica non si può far finta di niente - è il messaggio di un testimone della strage -: almeno più controllo di immissioni di qualsiasi cosa che danneggi la fauna ci vorrebbe». A tale proposito, la polizia provinciale è intervenuta sul posto con una pattuglia: oggi, forse, se ne saprà qualcosa di più.Fonte: Il Cittadino