martedì 23 maggio 2017

San Donato, l’ospedale cresce verso il futuro

Pronto a partire il progetto del Policlinico 3.0, una struttura innovativa che trasformerà l’ospedale sandonatese nel polo sanitario più importante d’Italia. 

Pronto a partire il progetto del Policlinico 3.0, una struttura innovativa che trasformerà l’ospedale sandonatese nel polo sanitario più importante d’Italia. Spazio per la ricerca, l’università e la cura integrata del paziente. Con un piano di investimento pluriennale di oltre 95 milioni di euro, il Gruppo ospedaliero San Donato vuole raddoppiare le volumetrie entro un decennio, passando dagli attuali 38mila mq ai futuri 76mila. Progetto ambizioso quello presentato ieri dal presidente del Gruppo, Paolo Rotelli, insieme all’ad Andrea Mecenero.
A sostenere il piano di rilancio, anche Gianluca Vago (rettore di Unimi) e il sindaco di San Donato, Andrea Cecchi. «Dietro l’investimento c’è una visione diversa dell’ospedale, l’obiettivo è realizzare una sanità che si interessi alla persona e non solo al paziente. Sarà un Policlinico 3.0, un ospedale più smart dove l’accesso alle cure sarà semplice e immediato», spiega Rotelli.
Il progettato, firmato dallo studio Binini, si svilupperà a tranche. Entro il 2018 verrà realizzato il Polo integrativo per didattica e ricerca: una palazzina di 5 piani in superficie e uno interrato per portare 7 corsi di laurea della facoltà di Medicina di Unimi, ampliare quello di scienze infermieristiche e creare laboratori di ricerca innovativi.
«Ci piacerebbe sperimentare una ricerca diversa da quella tradizionale – spiega il rettore Vago – per coinvolgere gli studenti in un nuovo processo di cura dei pazienti che vada oltre le strutture ospedaliere. Vogliamo ampliare la collaborazione con San Donato per ampliare a tutti i corsi di laurea». Tra il 2018 e il 2021, verranno costruiti il parcheggio interrato nell’ex pratone Eni di via Nassiriya e la palazzina Volano che, di fatto, prolungherà il corpo centrale dell’ospedale: 15mila mq su sei piani dedicati alla degenza privata, al nuovo blocco operatorio, un pronto soccorso più ampio e ambulatori.
"Il parcheggio è stato il nodo più critico – dice l’Ad Mecenero -: acquisiremo un’area comunale di 18mila mq per realizzare 200 posti auto in superficie e 600 interrati, contro gli attuali 500. Ci saranno postazioni di car e bike sharing, stazioni di ricarica per le auto elettriche. Il nodo viabilistico sarà risolto con una nuova rotatoria a metà di via Leopardi e accessi che eviteranno il traffico in zona».
Una volta concluso il posteggio interrato, le aree oggi riservate alle auto verranno integrate in un Parco sovracomunale. «Sarà il più grande parco urbano tra le due città – dice il sindaco Checchi -, partirà da via Maritano e arriverà oltre il parco Nord di San Giuliano. Non è stato un percorso facile: ci sono stati momenti di tensione in cui sembrava che il Gruppo ospedaliero volesse andare altrove. È un grande traguardo l’essere riusciti a tenerli sul territorio». Tra il 2022 e il 2024, sarà ristrutturato il vecchio stabile della degenza convenzionata ed entro il 2026 l’Università avrà una sede più ampia. Fonte: Il Giorno

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